IL MURO
Secondo
me, nella pallavolo moderna, una squadra non può ottenere dei risultati senza
un attacco competitivo nè un muro ben costruito. Anche se ha un buon servizio,
una buona difesa e una buona ricezione, la vittoria sarà molto difficile. E’
per questa ragione che in ciascuna seduta di allenamento provo ad introdurre
alcuni elementi delle tecniche e tattiche di questi due gesti: il muro e
l’attacco. Questo può essere realizzato grazie ad esercizi con o senza pallone,
in gruppi o a coppie, quando i giocatori devono giocare contro uno, due o tre
attaccanti. Le tecniche e le tattiche del muro sono tra gli elementi più
difficili da imparare e da comprendere (non bisogna dire i più difficili). A
partire dalla mia esperienza, come regola, si può considerare che questo
elemento del gioco è solamente ben compreso ed applicato dai giocatori con più
anni di gioco e che hanno una grande gamma di buone esperienze di gioco.
Tuttavia ci sono eccezioni a questa regola: Savin (URSS), Wotovich (Polonia).
Anche in giovane età, questi giocatori eccezionali furono efficaci ai livelli
tattico e tecnico del muro.
Inoltre
l’insegnamento delle tecniche della pallavolo deve essere combinato con compiti
tattici. Le eccezioni a questo principio non possono essere fatte che con reali
principianti.
Pertanto,
se si considerano gli aspetti tattici, l’attenzione deve essere messa
sull’esecuzione tecnica corretta. A mio avviso gli esercizi più efficaci sono
quelli in cui allenate almeno due gesti con un compito tattico logico per uno
di essi; per esempio: lavorando sulla tecnica del servizio, potete dare i
seguenti compiti al giocatore:
-
Dopo il servizio, correre rapidamente fino ad una delle tre zone arretrate e
realizzare un’azione con il pallone. Quest’azione può essere una difesa,
un’alzata, una ricezione di servizio.
-
Dopo aver saltato a muro, il giocatore realizza immediatamente un attacco, un
passaggio, salta a muro una seconda volta, ecc. Questa potrà anche essere
un’azione senza palla, imitante per esempio un’azione difensiva (acrobatica),
un contrattacco, ecc.
E’
molto importante insegnare ai giocatori le regole principali della pallavolo:
se un giocatore della
squadra tocca il pallone, tutti gli altri devono spostarsi mentre attendono, ma
non restando alti sulle gambe.
ESEMPIO
Quando
la nostra squadra serve, dopo che il pallone è stato toccato con il servizio, i
giocatori della linea avanti si spostano senza pallone. Essi vanno ad occupare
la loro zona per preparare il muro e i giocatori arretrati si spostano fino al
loro posto di gioco, per la difesa.
L’avversario
riceve il nostro servizio (contatto con il pallone), noi (senza pallone)
correggiamo le nostre posizioni a muro e in difesa, in funzione della loro
ricezione. Ciò è ugualmente necessario per la squadra che attacca (l’avversario).
In funzione della direzione dell’attacco essi prendono una posizione per
coprire gli attaccanti, ecc. Questo spostamento è stato realizzato dalla
squadra fino all’interruzione del gioco. Questo giustifica che, nella vostra
squadra, dovrete insegnare ai giocatori
le situazioni che possono sopraggiungere dopo il salto a muro. La
base di un buon muro collettivo è una buona tecnica di muro individuale.
Dovete iniziare l’insegnamento con questa abilità. Il ruolo del muro
individuale è attualmente particolarmente importante, poichè l’attacco diventa
sempre più rapido e implica maggiori combinazioni. Personalmente divido il muro
in cinque parti (“tappe”):
1.
la posizione, 2. lo spostamento, 3. il salto,
4.
il muro stesso, 5. la caduta.
POSIZIONE
Chiedo
ai giocatori di piegare le gambe e mettere le mani all’altezza del viso. Questa
rappresenta la posizione ottimale per i giocatori, perchè possono spostarsi
rapidamente lungo la rete e saltare il più in alto possibile a muro e per
piazzare rapidamente le mani al di sopra della rete. Ciò gli permette di
guadagnare preziose frazioni di secondo e non è quindi necessario che i
giocatori stiano in attesa con gli arti inferiori distesi. Molti giocatori
mettono le mani molto in alto, praticamente con le braccia distese, ma questo
rappresenta un inconveniente per tenersi pronti con le gambe piegate. E quando
cominciano a spostarsi scendono con le mani.
SPOSTAMENTO
Due
tipi: passo incrociato e passo accostato. Quando il giocatore si sposta su una
distanza breve i due metodi sono praticamente equivalenti sul piano della
velocità. Per distanze maggiori possiamo considerare che i passi incrociati
sono più rapidi (una frazione di secondo). Il giocatore deve conoscere ed
essere in grado di realizzare i due tipi di spostamenti. Un dettaglio
importante: la posizione di partenza dovrà essere bassa e sulle gambe piegate.
Una posizione con gambe distese costituisce l’errore più corrente in questa
parte del gesto. Un altro dettaglio importante: l’ultimo passo di spostamento
deve essere un passo fissato, il giocatore non dovrà “derivarlo” in rapporto
all’attaccante avversario o con il suo compagno di muro.
SALTO
E’
molto importante scegliere il momento in cui saltare. Questo rappresenta uno
degli elementi più importanti del muro individuale e collettivo. Giocando
contro un attaccante di primo tempo dovete saltare nello stesso tempo di
quest’ultimo o più presto (in funzione delle sue possibilità individuali,
altezza e velocità dell’alzata e dell’attacco). Per alzate medie ed alte dovete
saltare dopo l’attaccante. Riassumendo:
-
l’attaccante non deve conoscere la zona diretta che il muro chiuderà;
-
l’attaccante ha il vantaggio (se le altre condizioni sono equivalenti) a
livello di altezza del
suo salto, poichè salta con una rincorsa e
colpisce la palla con una sola mano.
Come
regola generale i giocatori di muro saltano sul posto ed oppongono due braccia
all’attaccante. La differenza in altezza può raggiungere da 8 a 10 centimetri.
Se
si salta a muro nello stesso tempo dell’attaccante che si ha di fronte,
quest’ultimo colpirà la palla con un muro che ridiscende e che quindi avrà
perso la sua aggressività. In questa situazione il pallone si infilerà tra la
rete e le mani dei giocatori oppure uscirà toccando unicamente le dita dei
giocatori di muro. Idealmente il muro deve opporsi all’attacco quando è ancora
ben in aria, quando il movimento ascendente dei giocatori si è arrestato e la
caduta non è ancora cominciata. In un muro collettivo potete scegliere il
momento del salto in funzione della decisione di uno dei giocatori. Le mani
sono posizionate davanti al viso al di sopra della rete, simultaneamente con il
salto ma non dopo quest’ultimo, al fine di non ostacolare il vostro compagno di
muro. Talvolta, quando giocate contro attaccanti che amano il gioco del “muro
fuori” o attaccare con ritardo, dovete piazzare il più tardi possibile le mani
al di sopra della rete.
IL MOVIMENTO DEL MURO
Il
muro deve essere una sorta di muro vero e proprio. Il muro nel quale le mani si
muovono lungo la rete perde in altezza e aggressività. Inoltre, e ciò è molto
importante, si rivela meno pericoloso ed ostacola i giocatori in difesa quando
sono occupati a scegliere la loro zona difensiva. Quando il giocatore di un
muro collettivo sceglie la zona del muro, egli deve piazzare le mani al di
sopra della rete, tenerle in questa posizione
e non provare a fermare il pallone da solo. Può spostare le mani, ma
solamente leggermente con l’obiettivo di modificare l’angolo di contatto col
pallone dopo l’attacco e non lasciare andare il pallone al di fuori dei limiti
del campo. Talvolta i giocatori pensano che il loro muro sarà più aggressivo se
realizzano grandi movimenti con le mani come se volessero toccare il pallone.
Ho
un’opinione opposta a questa considerazione poichè è molto difficile trovare
questo movimento preciso e, durante un muro collettivo, è praticamente
impossibile che i giocatori effettuino questo movimento simultaneamente. E
piuttosto che essere un muro solido, quest’ultimo diventa un muro con grandi
buchi.
LA CADUTA
Dovete
sempre prendere contatto con il suolo nella vostra posizione di salto. Quando
siete in aria dovete girare la testa,
guardare verso i vostri difensori e provare a localizzare il pallone.
Riassumendo la situazione sul campo, pianificate allora (dopo la caduta) le
vostre funzioni (difesa,alzata,contrattacco,ecc.). Qualche volta l’attacco si
svolge più rapidamente e in combinazione. Quando le combinazioni sopraggiungono
in modo inatteso e sono molto bene dissimulate, quando gli attaccanti di
seconda linea cominciano a giocare vicino a rete, il muro centrale deve saltare
due volte per murare e non unicamente nella sua zona (3). Dopo il suo primo
salto per il muro al centro della rete, egli deve spostarsi fino alla sua
estremità e saltare una seconda volta. Al momento del suo ritorno al suolo egli
deve essere molto mobile. Se deve saltare una seconda volta per murare nella
stessa zona, egli può saltare con le gambe distese ma non abbassare le mani. E’
molto importante allenare il muro centrale a questo doppio salto. Se è un po'
in ritardo per questo secondo muro, egli deve spostarsi verso il luogo in cui
si svolgerà l’attacco al fine di coprire il suo compagno di muro in caso di
pallonetto d’attacco.
LE TATTICHE DI MURO
La
tattica più popolare di muro è la tattica del “muro dopo l’alzata” o del muro
“in lettura”, quando piazzate il muro dopo l’alzata del palleggiatore
avversario e conoscete la zona dove si svolgerà l’attacco avversario. Posso
spiegare la popolarità di questa tattica di muro con tre ragioni principali:
1.
Abbiamo solamente alcuni attaccanti (in differenti squadre a livello mondiale)
che possono attaccare molto rapidamente in zona 3.
2.
Il livello di abilità degli alzatori si è oggi abbassato. Essi mostrano le loro
intenzioni troppo presto e sono incapaci di nascondere le combinazioni che
vogliono giocare. Reagiscono troppo lentamente. Così i giocatori di muro
possono determinare la direzione delle alzate. Nella pallavolo moderna di
livello mondiale esistono solamente alcuni giocatori che riescono a dissimulare
le loro intenzioni.
3.
Nella pallavolo moderna la maggior parte delle combinazioni termina con un
primo o un secondo tempo nella zona 4. Ciò permette di persuadere il muro a
raggrupparsi in questa zona attendendo gli attaccanti.
Il
ruolo del muro centrale ha aumentato l’importanza della sua attitudine a
risolvere e a comprendere la direzione dell’attacco. Il successo di questa
tattica è sostenuta dal giocatore di posto 3, mentre gli altri due giocatori
devono solamente aiutarlo attentamente e seguire le sue istruzioni. qual è la
migliore maniera per lottare contro questa tattica?
1.
Un gioco molto rapido dell’attaccante di primo tempo con differenti tipi di
combinazioni all’interno della zona d’attacco.
2.
Alzate molto rapide alle ali, che danno l’opportunità agli attaccanti di
giocare contro un muro disorganizzato (insufficientemente aggressivo) e molto
spesso individuale.
3.
Quando l’alzatore gioca il pallone al di sopra del giocatore di primo tempo, un
po' più lontano da rete. E’ molto importante dare l’illusione che l’alzatore ha
commesso un errore, che l’alzata è data al giocatore di primo tempo. Ma questa
combinazione sarà terminata dal giocatore di secondo tempo al di sopra della
testa del suo compagno che salta per il primo tempo.
Un’altra
tattica di muro che è utilizzata è il gioco uno contro uno. Ciascun giocatore
di muro si trova nella sua zona e attende il suo attaccante “personale”. Questa
tattica richiede un’abilità individuale molto elevata di ciascun giocatore di
muro. Ho messo appunto una tattica di muro ancora differente. Essa fu
realizzata per la prima volta nel 1977 al campionato di Europa. La squadra
sovietica fu la prima a sfruttarla. Essa si chiama “switch block “. Secondo questa tattica, il giocatore della zona 4
si trova praticamente nella zona 3, dietro al giocatore di zona 3 e, in
funzione della direzione dell’alzata, si sposta verso la zona 2,3 o 4 per
saltare a muro. Utilizzo due tipi di muro che rispondono a questa
organizzazione: corto e lungo.
Corto: spostamento verso la zona 3
per giocare contro una combinazione tipo “incrocio”.
Lungo: quando dovete spostarvi
lungo la rete e saltare in zona 2 contro l’attaccante del posto 4 avversario.
I
punti importanti che riguardano questa tattica sono:
1.
Dovete seguire la direzione dell’alzata, ma non il movimento dell’attaccante.
Solo il giocatore di posto 3 guarda il suo attaccante “personale” per il primo
tempo.
2.
Se volete spostarvi rapidamente, dovete realizzare il vostro primo passo con un
“passo incrociato” nella vostra posizione di spostamento ottimale, come abbiamo
indicato precedentemente.
Questa
tattica di muro è molto utile per intercettare le combinazioni realizzate nelle
zone 2 e 3, ma perde la sua aggressività nel quadro di attacchi rapidi e alle estremità
della rete. Da parte mia preferisco combinare queste tre tattiche di muro,
poichè ciascuna dipende dal gioco dell’avversario. In conclusione voglio
sottolineare che il muro richiede un lavoro molto serio, praticamente in
ciascuna seduta di allenamento. Spero che queste brevi note aiutino i miei
colleghi nel loro lavoro.
di V. PLATANOV