IL MURO

La prima difesa contro l'attacco avversario
di FAUSTO POLIDORI
pubblicato sulla Gazzetta dello Sportivo del 21/03/1997

La pallavolo rientra fra i pi˜ tipici esempi di ìsport di situazioneî: con questa espressione si intende che ogni fondamentale viene eseguito in condizioni diverse e variabili, dipendenti non solo dalle proprie capacitý tecniche e dalle proprie prerogative biologiche, ma anche dalle difficoltý proposte dallíavversario. Il muro, tra i fondamentali della pallavolo, Ë quello che forse meglio rispecchia líidea appena esposta, perchÈ Ë legato in modo inscindibile con il gioco díattacco della squadra che si fronteggia. La presenza della rete, e quindi líassenza di contatto fisico nel volley, rende ancora pi˜ imprevedibile la concreta esecuzione dellíattacco, attuato con un elevatissimo numero di variabili, specie nelle partite di alto livello:
Nel momento di gestione della palla, líavversario Ë del tutto libero di costruire líattacco a proprio piacimento, senza patire interferenze nella sua esecuzione, ma subendo soltanto uníopposizione successiva tramite il muro e la difesa.
Il muro risulta quindi, anche cronologicamente, la prima tutela contro líattacco avversario, perciÚ richiede una cura particolare dellíaspetto tecnico-tattico e di quello dellíattenzione. Questo fattore Ë importante perchÈ permette di prevedere e anticipare quanto sta per verificarsi al di lý della rete. A livello giovanile, il primo obiettivo deve essere quello di creare nellíatleta uníabitudine a posizionarsi correttamente vicino alla rete. Via via Ë quindi possibile lavorare su alcuni concetti cardine:
  1. la corretta posizione di attesa e di partenza;
  2. líesecuzione dei passi di spostamento, con verifica sia della velocitý di esecuzione, sia del giusto punto di arrivo;
  3. líesecuzione del salto in estensione e in verticale;
  4. líazione delle braccia e delle mani, tendenzialmente sempre invadente, anche se con possibilitý di fare il ìmuro passivoî in situazioni particolari;
  5. la ricaduta, a sua volta legata a momenti difensivi, come líautocopertura del pallonetto.
In una progressione didattica si puÚ allenare in principio un giocatore alla volta (muro a uno), per passare poi a situazioni con pi˜ giocatori insieme. Si puÚ cominciare con palloni pi˜ alti e lenti, e proseguire con tutti i tipi di alzata e di tempo di attacco. Il legame del muro con la difesa costituisce un passo significativo e ulteriore verso la creazione di un sistema che dovrebbe esistere a ogni livello, e non solo nel gioco pi˜ evoluto. A questo proposito appare utile far lavorare insieme il muro e la difesa. Nel creare un a corretta abitudine mentale per gli atleti, alcuni principi possono essere:
  1. convincere il giocatore a murare sempre, perchÈ questo da comunque un contributo e fornisce un punto di riferimento per la difesa;
  2. far si che ogni giocatore a muro pensi per conto proprio;
  3. chiarire sempre la necessitý della massima disciplina in questo fondamentale.
Líallenamento del muro non deve riprodurre soltanto tutte le possibili evenienze che si potrebbero verificare nel momento agonistico.